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She'sNøtAfraid ™
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scheda pg - 19 anni - Part-time In Un Pub - Single Ero appena arrivata a Glasgow per frequentare l'accademia. Quell' accademia dove vanno i ragazzi e le ragazze più talentuosi, non solo di Glasgow ma di tutta la Scozia. E tra loro c'ero anche io, per me si trattava quasi di un sogno. Dopo una vita passata a pensare che io fossi solamente la brutta copia di mia sorella Rosalie, finalmente avevo trovato la mia strada. Una strada che lei non avrebbe potuto percorrere, una strada tutta mia. Per la prima volta nella mia vita mi sentivo libera e felice, davvero felice. Venire a Glasgow dagli zii era stata davvero un'ottima idea.
L'anno scolastico era già iniziato, ma io ero appena tornata a dopo un'estate passata in Italia, a Roma, quindi ero esonerata. Quella mattina mi vestì con un vestito a fiori, mi misi degli stivaletti e mi feci una coda abbozzata al momento. Andai in un parco, forse il più vecchio della città, almeno avrei respirato un po' d'aria fresca e sicuramente non sarei stata l'unica. Infatti, appena arrivai notai il parco pieno zeppo di gente, così decisi di mettermi in disparte per rilassarmi un po'. Trovai un posto nell'ombra di un pino. Mi sedetti con la schiena appoggiata al tronco della conifera e presi la borsa. Quella mattina ero davvero di buon umore, dovevo proprio ammetterlo. Niente e nessuno mi avrebbe potuto rovinare quella giornata, o così almeno speravo.
I'm Not Beauty Queen, I'm Just Beautiful Me
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Polly_ .
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Quella mattina mi sentivo particolarmente elettrica. Probabilmente la sensazione era dovuta alle poche ore di sonno, seguite dalla sveglia che suonava con insistenza: mi ero dimenticata di spegnerla. Proprio quel giorno, che potevo restare a dormire e solo in seguito studiare, in quanto le lezioni erano rinviate alla mia facoltà.
Scesi dal letto, pronta ad iniziare quella giornata, nella vana speranza che migliorasse. Per partire bene ci voleva un po' di jogging, ero solita correre al vecchio parco di Glasgow.
Mi lavai, poi indossai una canotta bianca con sopra una maglia larga, sempre bianca. Indossai un paio di leggins al ginocchio, neri, e un paio di sneakers bianche.
Raccolsi i capelli in uno chignon alto, presi l'ipod e mi diressi verso il parco.
Una volta arrivata, notai che già diverse persone avevano occupato panchine e prati. L'aria fresca che mi sfiorava il viso era rigenerante, mischiata poi alla musica era una fusione vincente.
Feci un paio di giri, per poi sedermi accanto a un pino per riprendere fiato.
Mi lasciai cadere all'indietro, piegando le gambe, togliendomi le cuffiette. Mi guardai intorno, notando poco distante da me una ragazza bionda, dall'aria decisamente felice.
Bella giornata oggi eh?
dissi, rivolta verso di lei, sorridendo. Chissà, magari la sua felicità era contagiosa.
--------------------------------------------------«Non senti niente quando non sei amato»
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scheda pg - 19 anni - Part-time In Un Pub - Single All alone, here I am
I don’t know what i’m after
Now that you’re just a friend
I can’t call you and ask you
Quelle parole della canzone di Carly Rae Jepsen mi risuonavano in testa. Circa dieci minuti prima avevo preso l'i-pod dalla borsa e mi ero infilata le cuffiette nelle orecchie. Almeno la canzone avrebbe coperto il trambusto che stavano facendo alcuni bambini intenti ad "importunare" dei poveri piccioni. Aspirai un po' d'aria e poi la buttai tutta fuori con un grande sospiro. Dopo pochi secondi cominciai a canticchiare, a bassa voce ovviamente, le parole della canzone, andeggiando un po' con la testa.
And from the very first time I saw your face
I knew I was satisfied
You were talking so sweet, I had to taste
I wish I never tried...
Adoravo cantare, era una delle mie più grandi passione. Ero consapevole che non sarei diventata la nuova Beyoncè o la nuova Rihanna; ma dovevo e volevo crederci: altrimenti che cosa ci ero venuta a fare all'Accademia? Quel giornò il sole splendeva e faceva abbastanza caldo, però non c'era afa fortunatamente. Mi sistemai una ciocca di capelli ribelli dietro l'orecchio per poi cominciare a torturare una margherita. Mi accorsi pochi secondi dopo che una ragazza poco distante da me mi guardò rivolgendomi la parola. Mi tolsi le cuffiette dalle orecchie per poi annuire sospirando l'aria fresca e pulita. Già, ed è una fortuna. Adoro il parco... Le risposi poi con un sorriso allegro per poi mettere l'i-pod nella borsa e sdraiarmi con i capelli nell'erba.
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La ragazza mi rispose con un gran sorriso, era un buon segno. Qualcuno di allegro avrebbe potuto farmi trovare un pizzico di serenità in quella grigia giornata-almeno dal punto di vista emotivo.
Si, anche io lo adoro..anche se oggi c'è tantissima gente e non si riesce a godere appieno!
dissi, voltandomi verso di lei, appoggiandomi su un gomito.
Mi guardai attorno, osservando i bambini che giocavano spensierati con un pallone, gli anziani che chiacchieravano seduti sulle panchine, tutti a godersi la bellezza di quella giornata.
L'unica cosa che volevo io, invece, era che la giornata finisse presto.
Magari, alla fine dei giochi, avrei trovato una nuova amica: la ragazza che avevo disturbato. O magari no.
Comunque piacere, io sono Jasmine
dissi, sorridendo alla ragazza che avevo davanti.
Non volevo disturbarti comunque, ho sentito che stavi cantando..
Aveva una bella voce, anche se l'avevo sentita appena.
Adoravo le persone che sapevano cantare, anche se un po' le invidiavo: la mia voce non era altrettanto adatta al canto.
--------------------------------------------------«Non senti niente quando non sei amato»
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